"Non ho paura della cattiveria dei malvagi, ma del silenzio degli onesti". (Martin Luther King JR)

lunedì 26 novembre 2012

La Regione benedice la cogenerazione da legna

Di fronte ad un pubblico di sindaci, amministratori e funzionari, il sindaco di Monchio Moretti ha annunciato che la centrale termica a cippato, andata in funzione un anno fa, d'ora in poi farà anche cogenerazione, produrrà energia elettrica e incamererà gli incentivi pubblici.
A benedire l'iniziativa il vicepresidente della Regione, Simonetta Saliera.
"Un cerchio virtuoso si chiude, ha affermato. Dal fotovoltaico al teleriscaldamento per gli anziani,  dai nuovi posti di lavoro creati con la cooperativa di taglio al cippato fornito da questa per la produzione di energia elettrica della centrale."
Le centrali a cippato per i borghi dell'Appennino, propugnate da Dall'Olio e dalla Provincia, a sentir loro dovevano produrre solo calore e bruciare limitate quantità di legna.
Ora si apprende che il progetto prevedeva anche la cogenerazione, che Moretti fa solo l'apripista della politica della Regione, che d'ora in poi in montagna si brucerà molto di più.
Si perchè, essendo molto basso il rendimento di una centrale a legna, per produrre anche energia elettrica occorrerà 10 volte più cippato che non per produrre solo calore.
Per intenderci, la  centrale di Monchio l'anno scorso ha bruciato 3.000 quintali di cippato ma l'anno venturo, con la cogenerazione, ne brucerà 30.000 quintali, cioè 30 ettari di bosco.
A parte ogni considerazione sulle emissioni nocive che assumeranno carattere industriale, ammorbando l'aria della fascia dei crinali, si deve aver ben chiaro che ogni anno si dovrà tagliare una bella fetta di boschi.
Alla faccia della sostenibilità, considerando che tali tagli si sommeranno a quelli già in atto per la speculazione sulla legna da ardere.
Ha senso finanziare una cooperativa di taglio industriale quando  la montagna viene già predata selvaggiamente della sua risorsa legna?
Ha senso buttare più di un milione di euro di fondi europi, regionali e provinciali in un progetto che produce poca energia ad un costo altissimo di risorse naturali?
Non è forse più ragionevole investirli nel risparmio energetico, ristrutturando i borghi e creando immediato lavoro nell'edilizia, a sua volta volano dell'attività turistico-ricettiva?

Nell'assemblea questo discorso non abbiamo potuto farlo, ci è  stato impedito.
La partecipazione e la pluralità delle voci non abitano più qui.

Serioli Giuliano

martedì 6 novembre 2012

Laterlite, l'ambiente, la salute

Sabato 20 ottobre Laterlite ha illustrato sulla Gazzetta di Parma la propria attività, proponendosi come società sensibile ai temi ambientali e con un irrilevante impatto sul territorio.

Oggi sarebbe davvero difficile autorizzare un impianto privato di co-incenerimento di rifiuti pericolosi, tenendo conto del principio di precauzione, del buon senso e della legge, che impone una distanza minima di 500 metri dal primo centro abitato, regola che ci illumina sul potenziale 
impatto di impianti insalubri di prima classe come è quello di Laterlite.

Il comitato Rubbiano per la vita non ha mai negato la legittimità di un’attività privata, autorizzata al coincenerimento di 65000 tonnellate all'anno di rifiuti pericolosi nell'ambito della propria attività, ma desidera dare voce ai cittadini che pongono domande sul potenziale impatto ambientale e quindi sanitario, data la quantità delle emissioni inquinanti, ancorché normate dalla legge vigente. Purtroppo gli annunci dell’azienda non contribuiscono a rasserenare e tranquillizzare le persone che vivono nei pressi di tale realtà, un territorio, ricordiamolo, fortemente antropizzato, di grande pregio naturalistico, situato al centro della food valley.

Il comitato da sempre vuole essere attento alle criticità ambientali con particolare attenzione alle possibili conseguenze sulla salute umana e per questo si muove su tre obiettivi principali:

1) La riduzione degli inquinanti immessi in atmosfera, che come prescrive Aia (Autorizzazione Integrata Ambiente), devono diminuire; 
2) L'integrazione, intensificazione e trasparenza dei controlli eseguiti da Arpa, organo preposto; 
3) L'informazione puntuale sull'autorizzazione e sui dati forniti.

Ci pare doveroso entrare nel merito delle questioni, per dare il nostro contributo.

Ci poniamo alcune domande.

Laterlite è in grado di garantire che le sostanze inquinanti che immette in atmosfera, ancorché sotto la soglia di legge, non abbiano un impatto ambientale e quindi sanitario, così come l’estrema positività al test sulla mutagenesi di tutto ciò che esce dal camino?

Perché la diossina immessa in atmosfera negli ultimi 5 anni, si è moltiplicata 50 volte, attestandosi agli 0,5 grammi del 2011, travisando lo spirito dell’Aia?

Perché il valore degli ossidi di azoto Nox (pericoloso inquinante) è pubblicato ridotto di circa il 50% rispetto ai valori realmente emessi, in contrasto col principio di trasparenza?

Perché ai cittadini non è consentito partecipare alla conferenza dei servizi, momento decisionale molto importante in cui si possono modificare le caratteristiche di questi impianti?

In mancanza di risposte esaurienti e definitive, non ci pare che identificarsi, come fa Laterlite, come una azienda leader nel proprio settore ci metta al riparo dalle possibili conseguenze provocate sull'ambiente.

Il comitato si è fatto promotore di alcune analisi su matrici ambientali che, senza accusare nessuno, tanto meno Laterlite, hanno evidenziato uno stato di salute del territorio in cui viviamo perlomeno critico.

Per questo motivo i nostri sforzi si moltiplicheranno per raggiungere gli obiettivi individuati.

Una riflessione particolare crediamo vada fatta su come si liquida, forse in modo frettoloso, il potenziale impatto ambientale, insistendo sul fatto che le emissioni sono a norma di legge e certificate dai controlli dell’ente preposto.

Ricordiamo che nemmeno i camini dell'Ilva di Taranto presentano valori emissivi fuori legge, ma si ritiene ora che l’accumulo nel tempo abbia provocato le gravi conseguenze che sono agli onori della cronaca in questi giorni, considerazione che ci spinge a consigliare a tutti la massima prudenza.

Altra doverosa precisazione riguarda i rifiuti pericolosi trattati a Rubbiano, diversamente da quanto riportato dall'azienda, destano in noi preoccupazione. Nel 2010, sono state trattate, tra l’altro, emulsioni per circuiti idraulici, codice CER 130105, emulsioni oleose, codice CER 130507, emulsioni per macchinari, codice CER 120109, rifiuti pericolosi, che apparentemente non sembrano avere caratteristiche tali da poter sostituire il gas metano, in quanto a potere calorico come prescrive l’Aia vigente.

Dalle considerazioni espresse dall'amministratore delegato apprendiamo che il mercato ha subito una forte contrazione valutata in un calo del 50% dal 2007, cui però non ha corrisposto un dimezzamento dei rifiuti pericolosi trattati che sono utilizzati da allora in quantità invariata.

Se l’utilizzo dei rifiuti pericolosi è strettamente legato alla produzione, non si comprende come a un calo di produttività non sia seguito un corrispondente calo dei rifiuti utilizzati.

Il comitato intende proporre questi e altri argomenti di discussione che ritiene meritevoli di attenzione e approfondimento, nella sede legittima che è l’Osservatorio Ambientale, che il 4 luglio scorso vide con unanimità di consensi la sua rinascita.

Purtroppo ad oggi non è stato ancora convocato.

Non vi è alcuna intenzione persecutoria né diffamatoria da parte del Comitato Rubbiano per la Vita nei confronti di Laterlite.

Riteniamo invece che si stia aprendo solo ora un legittimo dibattito sulla gestione del territorio, che democraticamente riguarda tutte le sue componenti, ma soprattutto i cittadini che su quel territorio ci vivono con le proprie famiglie ed hanno il diritto di essere informati e di conoscere nella massima trasparenza, tutte le scelte strategiche che riguardano grandi impianti industriali come Laterlite.

Comitato Rubbiano per la Vita

sabato 3 novembre 2012

comitato al Poggio ( no cogeneratore ad olio animale)

Un cogeneratore a olio animale sta per essere installato al Poggio di S.Ilario , frazione di Felino.
Questo impianto verrà costruito a fianco di uno stabilimento che produce prosciutto di Parma e che affetta lo stesso prosciutto nelle vaschette.

Cos'è un cogeneratore a olio animale?
In questo impianto gli scarti della lavorazione del prosciutto, cioè ossa e grasso, verranno triturati e cotti fino ad ottenere olio animale, usato poi come combustibile in un motore a cogenerazione che produrrà energia elettrica.

Un cogeneratore a olio animale inquina?
Usare i grassi colati come combustibile in un motore causa emissioni di ossidi di azoto in misura superiore al gasolio, e i depositi che si formano agli iniettori del motore causano emissioni del ‘particolato’ .
Il particolato, anche noto come ‘polveri sottili’ , è l'inquinante che oggi è considerato di maggiore impatto nelle aree urbane, ed è composto da tutte quelle particelle solide e liquide disperse nell'atmosfera.

Quali effetti ci sono sulla salute umana?
Il particolato ha effetti diversi sulla salute umana ed animale; grazie alla piccolissime dimensioni queste particelle possono raggiungere laringe, trachea, polmoni e alveoli, e qui rilasciare parte delle sostanze inquinanti che trasportano; tra i disturbi attribuiti al particolato fine e ultra fine vi sono patologie acute e croniche a carico dell'apparato respiratorio (asma, bronchiti, enfisema, allergia, tumori) e cardiocircolatorio (aggravamento dei sintomi cardiaci nei soggetti predisposti).

Quali effetti ci sono sull'ambiente?
Questo pulviscolo ha effetti nella propagazione e nell'assorbimento delle radiazioni solari, sulla visibilità atmosferica e nei processi di condensazione del vapore acqueo, cioè favorisce smog e nebbie.

Perché le nostre amministrazioni pubbliche e sanitarie permettono la realizzazione di questi impianti nei nostri centri abitati ?
Perché si permette ad una industria alimentare che produce cibo che noi consumiamo tutti i giorni di costruirsi a fianco un impianto tanto inquinante ?
Perché espongono le nostre famiglie, i prodotti della nostra terra (prosciutti e formaggi) a questo inquinamento?
Che sviluppo sostenibile , quale tutela ambientale ci può mai essere se si bruciano prodotti più inquinanti di quelli attualmente usati?

Noi siamo contrari a questo impianto che inquinerà per sempre il nostro futuro.

Dacci il tuo sostegno,
questa terra è anche tua.