"Non ho paura della cattiveria dei malvagi, ma del silenzio degli onesti". (Martin Luther King JR)

lunedì 11 aprile 2016

Felino, eccellenze o rifiuti?

L'intervento di una imprenditrice all'assemblea di Felino

Il mio nome è Margherita Folzani, sono nata a Felino e qui vivo.
La mia famiglia possiede uno stabilimento di stagionatura di prosciutti da oltre 50 anni.
Sul significato e l’impatto che l’impianto di trattamento rifiuti di categoria 3, ossia ossa e residui dalle attività di disossatura e affettamento del prosciutto, e del collegato impianto di cogenerazione a olio animale che la ditta Citterio ha impiantato al Poggio di S.Ilario, ho già avuto modo di esprimermi circa 2 anni fa.


Dissi che la nostra vallata, la cosiddetta food valley, poteva diventare un campo di pentoloni che bollono ossa, con relativa puzza e ovviamente alterazione e inquinamento dell’aria che respiriamo, noi e soprattutto i nostri figli.
Da allora l'amministrazione comunale di Felino, appoggiata evidentemente da quella provinciale e regionale e, leggendo i giornali, anche dall’indirizzo del governo nazionale, ha allargato la possibilità di realizzare questi impianti. Senza riprendere i dettagli già presentati, diciamo che ha aperto non solo una via ma una autostrada alla loro realizzazione.
Come se il nostro futuro, nonché destino, fosse nei rifiuti.
Noi sulle colline parmensi abbiamo costruito negli ultimi 100 anni un sistema economico unico, in cui le attività agricole si sono integrate in un sistema industriale che non è solo alimentare, ma è intrecciato all’industria meccanica e a tutto ciò che vi ruota intorno.
Siamo aziende di piccola-media dimensione, che hanno saputo crescere dal distretto locale e integrarsi in una economia europea e mondiale: esportiamo ovunque prosciutti, salami, macchine per lavorazioni alimentari, ma anche pomodori, vini, e altro.
L’ultima nostra sfida è la globalizzazione, che ci mette davanti prodotti e macchine stranieri a prezzi bassi, ma la qualità con cui realizziamo i nostri prodotti, la nostra flessibilità, la nostra creatività: questo è la carta vincente, la nostra eccellenza.
Sembra invece che l'unico interesse siano i rifiuti.
Ma la nostra non era la food valley? La culla delle eccellenze alimentari? Sbandierate dai nostri politici locali quando si esibiscono davanti a qualche platea? Come possono convivere le cosiddette eccellenze alimentari con più o meno contigui impianti di trattamento rifiuti? Anche se sono rifiuti alimentari, sempre di rifiuti si tratta, e nel loro trattamento si sprigiona puzza, fumo inquinato, e l’immagine dell’ambiente non è particolarmente impreziosita.
Ho pensato a quello che le nostre amministrazioni pubbliche, con l’appoggio poco lungimirante delle varie associazioni di industriali e produttori, hanno progettato per noi della food valley; ho pensato al rischio delle nostre eccellenze, al rischio delle nostre aziende, a quale futuro per i nostri giovani che crescono in questa vallata: non più un futuro da operai specializzati a salare con sapienza i prosciutti di Parma o a conciare carni macinate per il salame Felino, ma a spalare residui carnei nei bollitori di ossa, non più un futuro da ragionieri negli uffici commerciali per spedire negli Stati Uniti o in Giappone, ma a registrare bollette di scarico di rifiuti negli impianti; e quante attività non più necessarie sparirebbero; quante imprese che già esportano potranno pensare a delocalizzare alla prima occasione in ambienti meno a rischio.
Tutto il territorio si impoverirebbe.
E’ logico pensare che non tutti i comuni apriranno le braccia a questo tipo di impianti, così se solo Felino li accoglie arriverebbero tutti qui.
Felino sarà non più la “capitale dei salami” come citava tanti anni fa un cartello all’entrata del paese, ma sarà la “capitale del rifiuto”.
Forse tra 20 anni la nostra amministrazione comunale sostituirà la statua del porcello nel parco qui accanto, testimonianza dell’origine della nostra economia locale e del nostro benessere, con un osso fumante.

Rete Ambiente Parma

per la salvaguardia del territorio parmense