"Non ho paura della cattiveria dei malvagi, ma del silenzio degli onesti". (Martin Luther King JR)

mercoledì 28 marzo 2012

Le opportunità di una ESCo comunale per una città indebitata

Sabato 17 Marzo a Monticelli si è svolta un'assemblea pubblica in cui l'assessore all'ambiente del comune di Ponte delle Alpi ha presentato l'iniziativa del G.A.S. Fotovoltaico 2012 che, col metodo del gruppo d'acquisto solidale, permette la realizzazione di impianti fotovoltaici familiari sui tetti delle proprie case. E' notizia di questi giorni che è sorto il primo gruppo di acquisto fotovoltaico intercomunale rivolto ai residenti nei comuni di Traversetolo, Montechiarugolo, Sorbolo, Mezzani, San Secondo e Colorno volto a favorire l'impianto di pannelli fotovoltaici direttamente sui tetti delle case per l'autonomia energetica dei cittadini.

L'iniziativa si caratterizza come l'esatto opposto del "Fotovoltaico insieme" della Provincia. L'amministrazione provinciale si è vantata di aver attirato 120 milioni di euro di investimenti nel nostro territorio. In realtà ha impiantato più di 30 parchi fotovoltaici a terra in altrettanti comuni, occupando svariati ettari di suolo agricolo, che non hanno fruttato alle amministrazioni locali che pochi spiccioli in quanto la massa degli incentivi pubblici è stata girata tutta agli investitori.

Una mera speculazione ben ripagata!

Noi, Reteambienteparma, plaudiamo all'iniziativa del gruppo di acquisto solidale e affermiamo che si deve anche andare oltre : alla costituzione di ESCo comunali che promuovino e coordinino

le iniziative, le gare d'acquisto e i finanziamenti dalle banche per ottenere le condizioni migliori possibili.
" ..se l'iniziativa dei GAS venisse adottata da un'amministrazione locale potrebbe favorire una vera riconversione del territorio agricolo circostante. Trasferendo questo schema al settore energetico è ancora più necessario l'intervento dell'ente locale come intermediario verso il mercato dell'energia tramite una ESCo (società per la promozione dell'efficienza energetica ) che agisca per conto di tutti gli associati; e che, oltre a contrattare le forniture energetiche, intervenga nelle abitazioni e nelle imprese degli utenti associati per promuovere l'efficienza sfruttando gli incentivi, ma anche attivando i finanziamenti resi possibili dalla cessione degli incentivi del conto energia."
(Guido Viale -"La conversione ecologica")
Oggi, per le amministrazioni locali è sempre più imperativo produrre un risparmio energetico senza dover sostenere investimenti straordinari per ottenerlo.

Questo risparmio energetico sarebbe quindi un beneficio sia per l’ambiente che per le tasche del Cittadino. Ebbene, questo strumento c’è e si chiama ESCo.

ESCo sta per Energy Service Company. Un esempio per vedere come funziona.

Il comune sceglie un partner privato (azienda fornitrice di servizi energetici e di risparmio energetico) e insieme formano una società, una ESCo. La ESCo effettua un censimento energetico degli edifici comunali e ne identifica alcuni dove le potenzialità di efficientamento sono importanti, esempio una scuola.

Poniamo, per dare un’idea, un edificio comunale con:

  • bolletta riscaldamento + elettricità 60.000 €/anno prima degli interventi fatti dalla ESCo
  • costo interventi ESCo ( es. coibentazione + fotovoltaico o gestione automatica accensione/spegnimento luci e riscaldamento) 36.000 € finanziati dal fondo kyoto a tasso o,50 % da restituire in 6 anni.
  • bolletta riscaldamento + elettricità 54.000 €/anno dopo gli interventi fatti dalla ESCo. risparmio annuale 6.000 €
Il comune continua a pagare la bolletta da 60.000 € per 6 anni. Con il guadagno generato di 6.000 €/anno la ESCo ripaga l’investimento da 36.000 € fatto.
Dopo 6 anni il comune si trovera’ una bolletta energetica + bassa (54 invece che 60 mila € ) con in più l’edificio riqualificato senza aver fatto spese straordinarie.

Questa opportunità è ancora più interessante in questi momenti di difficoltà nell’ottenere finanziamenti da parte delle banche in quanto è finalmente diventato operativo il fondo Kyoto che eroga un finanziamento agevolatissimo ai soggetti, tra cui le ESCo, che investono in opere di riqualificazione o efficientamento energetico (Tasso agevolato 0,5% per 6 anni).

Nel caso la ESCo comunale impiantasse sui tetti di propri edifici e su quelli di privati a fianco pannelli fotovoltaici, incasserebbe gli incentivi pubblici.

Anche se le tariffe per gli incentivi fotovoltaico 2012 sono in calo, installare un impianto fotovoltaico, rimane comunque un investimento, sicuro, rinnovabile.

Gli incentivi, come in precedenza, hanno durata di 20 anni.

In più, ad esempio, se l'energia elettrica prodotta si decidesse di consumarla non la si pagherebbe, diversamente se si decidesse di venderla ad Enel si ricaverebbe 0,08 euro per ogni Kw prodotto.

Se si impiantassero pannelli per un tot di potenza di 1 Mw si produrrebbero circa 1200 Mw all'anno di elettricità che per 200 euro al Mw fanno 240.000 euro circa per 20 anni+ 80 euro per ogni Mw di elettricità venduta, cioè altri 100.000 euro circa, per un tot di 340.000 euro

Poniamo che l'impianto fotovoltaico costi 1.500.000 euro, il comune lo pagherebbe subito col finanziamento del fondo rotativo Kyoto allo 0,50% di interesse ottenuto dalla cassa depositi e prestiti dello stato. Lo ripagherebbe in 6 anni stornando 250.000 euro dagli incentivi ottenuti.

Ma rimarrebbero sempre 90.000 euro da reinvestire ulteriormente.

E poi, per i 14 anni restanti, il comune continuerebbe ad usufruire degli incentivi prima stornati, magari per allargare lo stesso impianto fotovoltaico e la sua produzione o per qualsiasi altra iniziativa di risparmio energetico.

L'unico comune dell'Emilia che finora abbia dato vita ad una ESCo è quello di Correggio (Reggio E.)

Giuliano Serioli