"Non ho paura della cattiveria dei malvagi, ma del silenzio degli onesti". (Martin Luther King JR)

lunedì 26 marzo 2012

A Paradigna un altro inceneritore?

L'azienda richiedente il VIA per un inceneritore da 1 Mw in zona Paradigna è la PFP spa di Modena, facente parte della PFP srl che vende all'ingrosso sementi e soprattutto mangimi per animali.
Normalmente gli scarti di macellazione finiscono nei mangimi, soprattutto scatolette per cani e gatti. Evidentemente hanno scoperto che è più redditizio bruciarli per produrre elettricità in cogenerazione ed intascare gli incentivi.

Il problema è che gli scarti di macellazione sono molto umidi ( molto di più del 50% di umidità del cippato fresco di legna vergine già di difficile combustione ). Per cui questi materiali devono essere prima trattati a livello termomeccanico perchè diventino combustibili.
L'azienda dichiara di voler rendere combustibili 50.000 t. di scarti di macellazione e 20.000 t. di oli esausti. Ne brucerebbero circa 15.000 t. Arriverebbero in tal modo a produrre circa 8 milioni di kW-h.
Poca roba rispetto all'enormità della quantità bruciata, però dagli incentivi pubblici ricaverebbero 1 milione e mezzo di euro all'anno.
La combustione di scarti di macellazione e di oli esausti è molto più inquinante dello stesso cippato fresco di legna vergine. Oltre a quantitativi intollerabili di emissioni nocive e di ceneri, la combustione produce benzene e suoi composti, cioè idrocarburi ciclici che, in presenza di composti clorurati nell'acqua e nell'aria ( basta il cloro della depurazione degli acquedotti : ipoclorito di sodio o biossido di cloro) produce DIOSSINA.

Non sono i primi. Seguono le orme della INALCA di Castelvetro (Mo), una delle più grandi aziende del settore carni d'Europa ( facente parte dell'Oligopolio Cremonini : dall'allevamento alla macellazione e alla distribuzione, con 12 ettari di impianti di macellazione) che ha pensato bene di smaltire le carcasse della macellazione in eccesso (300.000 capi all'anno) bruciandole e intascando i soldi degli incentivi per la cogenerazione elettrica.
Nel novembre scorso ha richiesto, infatti, il VIA per un inceneritore da 30.000 t. a Castelvetro Modenese e a giorni attende l'esito dell'iter. A sollevare il problema in Regione solo Favia del 5 stelle e i cittadini dei comuni limitrofi.

Ora vogliono espandere la loro speculazione anche sul nostro territorio, senza alcuno scrupolo per il suo ulteriore avvelenamento.

Serioli giuliano