"Non ho paura della cattiveria dei malvagi, ma del silenzio degli onesti". (Martin Luther King JR)

mercoledì 30 maggio 2012

La centrale a biomassa di Trecasali non si fa più

In occasione di un incontro coi sindacati, avvenuto sabato 26 in provincia, Sadam-Eridania ha annunciato il ritiro del progetto di centrale a biomassa.
E' la vittoria del comitato di Trecasali.
Oltre ad aver mobilitato i cittadini, il comitato è riuscito a convincere i sindaci e le amministrazioni comunali dei paesi limitrofi ad opporsi al piano speculativo di Eridania.
Questo prevedeva di bruciare 150.000 t. annue di cippato di legna, con emissioni gravemente nocive per la salute degli abitanti della "bassa" e con una pesante sottrazione di suolo agricolo agli usuali coltivi alimentari, da adibire a pioppeti triennali per alimentare il forno inceneritore.
Eridania cita espressamente la decisa opposizione dei comuni come causa del suo ritiro.
Accenna anche alla normativa più stringente della Regione e all'intenzione del governo di abbassare il volume degli incentivi.
In realtà Regione e Provincia, nel settembre scorso, avevano autorizzato il progetto con la VIA.
Poi, la mobilitazione del comitato e l'opposizione dei consigli comunali aveva costretto la Provincia a far marcia indietro : c'erano le elezioni al comune di Parma in vista.
Che sia vero, come afferma la consigliera regionale Meo, che la Regione non abbia applicato la deroga per gli zuccherifici alla sue normative sulle biomasse?
E allora la conferma della VIA per la  centrale a biomassa di Russi, anch'essa in deroga?
Non è vero, poi, che il governo Monti non intenda incentivare le biomasse. Ha addirittura previsto lo stanziamento di 100 milioni di finanziamenti espressamente per centrali a biomasse e biogas nel mezzogiorno.
In ogni caso  Provincia e Regione ci devono una spiegazione. Anzi la devono al comitato di Trecasali, che per tanto tempo si è visto da loro preso in giro.

Serioli Giuliano