"Non ho paura della cattiveria dei malvagi, ma del silenzio degli onesti". (Martin Luther King JR)

martedì 3 febbraio 2015

Tar, biogas, amministrazioni

I giudici del Tar hanno definitivamente bocciato la centrale a biogas progettata in quel di Pilastro.
Una buona notizia per gli abitanti e per il comitato che vi si era opposto con determinazione. Decisiva, in verità, era già stata la presa di posizione del Consorzio del Parmigiano-Reggiano, preoccupato che nei foraggi e quindi nel latte finissero i clostridi del digestato, che fanno gonfiare le forme di grana.
Il Consorzio, in pratica, aveva già trascinato dalla sua parte Regione e Provincia.


Incomprensibile invece la posizione del comune di Felino e dell'allora sindaco Lori.
Felino si era opposto solo perché l'impianto era al di fuori del piano edilizio comunale, come dire che se fosse stato proposto in altra zona avrebbe avuto il loro benestare.
Una posizione che aveva giustamente fatto inquietare non poco il comitato no-biogas di Calicella.
Ma se il biogas è stato fermato, così non è per i cogeneretori a cippato di legna o a grasso animale.
Qualcuno si è messo in testa che produrre elettricità con le biomasse sia una cosa seria.
Partendo dal presupposto che legna e grasso sono rinnovabili, bruciarli per produrre energia viene equiparato a cosa buona e giusta.
Nonostante da questo tipo di combustione si ottenga poca energia e l'efficienza sia molto bassa, al punto che la loro economicità si sostiene solo con gli incentivi pubblici.
Finiti questi ultimi, i bruciatori saranno abbandonati ad arrugginire in mezzo al verde.
Pare che per i nostri amministratori sostenibilità, ambiente, salute dei cittadini, siano vuoti slogan da usare alla bisogna senza mai applicarli alla realtà quotidiana.
Non ci si preoccupa delle emissioni nocive che vengono effettivamente generate, ma ci si accontenta che rientrino nelle normative fissate dall'alto.
Si sa benissimo che quelle polveri nocive andranno a sommarsi ai livelli già insopportabili di PM10, PM 2,5 e ossidi di azoto, ma si sorvola.
Amministratori di comuni che si autodefiniscono virtuosi lasciano del tutto inapplicata la direttiva Aria della Ue che prescrive che ogni nuovo impianto abbassi i valori degli inquinanti della zona medesima.
Come volevasi dimostrare, il nuovo sindaco di Langhirano ha dichiarato che nel piano energetico comunale manca una centrale a biomassa, che bruci cippato di legna.
Nota, peraltro, è la sua posizione sui tagli boschivi: “Si potrebbe tagliare anche tutto ciò che è ricresciuto da quarant'anni a questa parte”, ha affermato ad un'assemblea pubblica del 2012 a Neviano Arduini.
L'ultimo atto come sindaco di Felino di Barbara Lori è stato recepire nel piano edilizio comunale la direttiva provinciale sull'Apea di Pilastro.
L'Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata, all'interno di un'area di circa 40 ettari, prevede “impianti di adduzione, distribuzione e smaltimento, impianti per il trattamento dei rifiuti e simili, impianto di cogenerazione a biomassa della potenza di 900 KW elettrici abbinata ad una rete di teleriscaldamento”,
L'atto della Lori non pare casuale, vista la sua attuale rilevanza e molteplicità di funzioni: consigliere regionale, responsabile ambiente della Provincia, nonché soprattutto assessore all'edilizia nel Comune di Felino.
A Pilastro potrebbe capitare che ciò che è uscito dalla porta, il cogeneratore a biogas, rientri dalla finestra, come cogeneratore a grasso animale, di cui la Lori ha già esperienza all'interno del suo Comune, o come cogeneratore a cippato di legna di cui Bricoli è antesignano.
Nuvole nere all'orizzonte.

Giuliano Serioli
3 febbraio 2015

Rete Ambiente Parma

per la salvaguardia del territorio parmense