"Non ho paura della cattiveria dei malvagi, ma del silenzio degli onesti". (Martin Luther King JR)

venerdì 15 novembre 2013

"Togliete le castagne per le biomasse che rendono di più". E il biomassista Rossi (presidente PD della Toscana) si becca una clamoosa contestazione da un cittadino

Il presidente biomassista della Toscana, Rossi, contestato a Gallicano (lucchesia) da un imprenditore che non si è trattenuto quando il politico ha consigliato di eliminare i castagneti da frutto per trasformarli in piantagioni per la produzione di biomassa per le centrali. La contestazione "è stata un modo per tirar fuori la mia rabbia nel vedere tutto il nostro patrimonio sottratto alla comunità per l'avidità di qualche politico e gli interessi di qualche cooperativa”. Le biomasse come goccia che fa traboccare il vaso.



Il contestatore di Enrico Rossi: “Vi spiego perché ho reagito così…”
(01.11.2013)

Personalmente ho assistito a decine, direi centinaia, di visite ufficiali di autorità, politici e amministratori vari. Solitamente la scena che si ripete è sempre la stessa e mi richiama sempre alla memoria la celebre e meravigliosa scena del secondo film di Fantozzi, quella del varo della nave al porto di Genova con esilarante elenco di personalità, dal sindaco con fascia tricolore, al ministro della marina mercantile, dalla 102enne baronessa all’arcivescovo con anello pastorale… 20-30 minuti di attesa, l’arrivo tra strette di mano e fotografie, i discorsi ufficiali e di circostanza, gli applausi: sempre uguale il copione, sempre meno che nell’ultima occasione, quella della visita a Gallicano del ministro dell’ambiente Orlando e del governatore della Toscana Enrico Rossi.
In particolare quest’ultimo è stato contestato da un cittadino, un imprenditore locale, presente nell’aula: una scena alla quale mai avevo assistito e che mi ha spinto a cercare quest’uomo, dotato sicuramente di grande coraggio e sincerità. Per capire le ragioni della sua reazione: si chiama Luca Lorenzi, imprenditore di Fornovolasco nella troticoltura e proprietario di un ristorante caratteristico della zona, L’Eremita alle pendici dell’Eremo di Calomini.
“Le ragioni della mia reazione? Sono semplici, mi trovavo all’incontro, assieme ad altri imprenditori della zona, per avere risposte istituzionali da parte di colui che ha il potere di gestire il denaro pubblico in occasioni come questa e da lui ci aspettavamo risposte chiare. Il governatore Enrico Rossi ha effettivamente detto che avrebbe dato qualcosa alle famiglie, mentre non si è preso impegni chiari con le aziende. A parte questo, sentir parlare di abbandonare la coltivazione delle castagne, in favore dello sfruttamento del bosco più redditizio, a sentire lui, per la legna per le centrali a biomasse mi ha veramente irritato”.
Lei pertanto contesta le parole di Rossi che ha esaltato la produzione di energia con le centrali a biomasse grazie alla legna dei boschi… “ Rossi ha affrontato l’argomento in maniera superficiale,affermando per esempio che gli impianti a biomasse non inquinano, che il bosco viene coltivato dai taglialegna. Chiunque sa, 
invece, che tagliando il bosco, il rischio è che franino le montagne”.
La sua reazione è stata pertanto giustificata… “La tensione accumulata nei giorni precedenti mi ha fatto reagire in modo sbagliato, anche se purtroppo era l'unico modo per farsi sentire. Mi scuso per il tipo di reazione, comunque”.
Come ritiene che dovrebbe essere affrontato il problema della tenuta dei boschi e del territorio? “Io credo profondamente che si debba vivere in armonia in un territorio, creare la bio diversità. Tutto ciò che va in una sola direzione porta all'impoverimento dell'ambiente. Abbiamo un territorio difficile anche da vivere ma che ha spettacolari bellezze. E' un territorio che risulta più facile e talvolta più remunerativo sfruttandolo dal punto di vista turistico. Io ne ho fatto una scelta di vita. Ho investito tutto per realizzare un'attività sostenibile in armonia con il territorio in cui vivo. La mia famiglia vive del territorio e lo cura, certo non diventeremo mai ricchi ma a noi non mancherà mai niente. Noi da 18 anni facciamo accoglienza ma è sempre più difficile farlo in un territorio abbruttito, scarsamente curato, poco pulito. La reazione che ho avuto e di cui mi scuso se è risultata offensiva, è stata un modo per tirar fuori la mia rabbia nel vedere tutto il nostro patrimonio sottratto alla comunità per l'avidità di qualche politico e gli interessi di qualche cooperativa”.

Simone Pierotti