"Non ho paura della cattiveria dei malvagi, ma del silenzio degli onesti". (Martin Luther King JR)

giovedì 5 aprile 2012

Un problema per la città: falde acquifere e deiezioni animali

La disinfezione rappresenta il trattamento più diffuso nella depurazione degli acquedotti e, nella maggior parte dei casi, è anche l’unico realizzato sull’acqua prima della sua distribuzione. 
Lo scopo della disinfezione è quello di abbattere la carica batterica e virale,  mantenendo un minimo di agente disinfettante nell’acqua per impedire la formazione e lo sviluppo di microrganismi endogeni (es. ferrobatteri) o esogeni da liquami animali introdotti nella rete idrica. 
Gli agenti disinfettanti utilizzati nelle reti acquedottistiche sono l’ipoclorito di sodio (NaClO)ed il biossido di cloro (ClO2), più largamente utilizzato. 
L'acqua pescata dall'acquedotto cittadino in falda è carica di nitrati.
Le maggiori fonti di nitrati per le acque sono rappresentate dall'inquinamento biologico degli agglomerati urbani e dai liquami provenienti dai suoi rifiuti, dai fertilizzanti in agricoltura, dagli scarichi di automobile, dai processi di combustione, ma soprattutto dai liquami di stalla.
Le procedure di smaltimento dei liquami sono regolate dalla legge, ma è molto difficile verificare il rispetto delle diverse capacità di assorbimento dei terreni, perché la superficie necessaria all'azienda può essere affittata o asservita. 
E' questo il modo con cui le aziende che non dispongono del terreno necessario in rapporto agli animali allevati (caso frequente negli allevamenti industrializzati o intensivi, detti "senza terra"), possono stipulare dei contratti di affitto o asservimento con diversi proprietari di terreni. 
Questo sistema si presta facilmente a frodi. 
Lo stesso terreno potrebbe essere utilizzato per più allevamenti; le attività di controllo rispetto a questa eventualità sono oggi tanto scarse quanto difficili. 
A tal proposito Mutti, titolare dell'omonima azienda agroalimentare, afferma categoricamente che le attività di controllo, sia sanitario che delle normative DOP, sono solo formali, mirate all'apparenza esteriore o alle risultanze meramente cartacee.
Tali difficoltà nei controlli rendono inoltre possibile l'effettuazione di svuotamenti irregolari, purtroppo frequenti, anche nei corsi d'acqua, in momenti in cui è improbabile subire un controllo, come nei giorni festivi o nelle ore notturne, oppure in occasione di piogge intense e durature; il tutto con danni difficilmente quantificabili per l'ecosistema dei corsi d'acqua superficiali.
Un altro punto negativo è la pratica frequente di utilizzare per lo spandimento le coltivazioni arboree, come i pioppeti, perché, anche se l'eventuale eccesso di liquami non crea conseguenze negative per le piante, esso favorisce il ruscellamento e la confluenza dei liquami nei corsi d'acqua superficiali proprio per l'impossibilità fisica del terreno ad assorbirli.
In condizioni di concimazione normale, il materiale organico nei sistemi di lavorazione naturale del terreno viene decomposto dai microrganismi presenti nel terreno e convertito in un complesso di composti organici. In altre parole viene trasformato in humus. 
Quest'ultimo è essenziale alla ritenzione ed al movimento dell'acqua nel terreno contenendo così le strutture stesse del suolo e le tracimazioni di fiumi e canali.
In condizione di concimazione normale i microrganismi mineralizzano le sostanze organiche con produzione di nitrati, fosfati e sali di potassio. Per la complessità del meccanismo in essere, il complesso minerale nutritivo è rilasciato gradualmente, secondo le naturali richieste delle piante.
Quando invece il contenuto in sostanza organica è basso, come nel caso tipico del trattamento con liquami, la concimazione con i liquami apporta facilmente minerali in eccesso (azoto, fosforo e potassio) rispetto alle richieste fisiologiche delle piante ed alle capacità di ritenzione del terreno.

Il conseguente inquinamento determina serie conseguenze per la qualità delle acque potabili, con rischi per la salute umana.


Elevati contenuti di azoto nel suolo possono tradursi in eccessive concentrazioni di nitrati nei vegetali, soprattutto ortaggi, con conseguenti rischi per i consumatori; infatti i nitrati si possono unire alle ammine a livello dello stomaco e formare nitrosammine, riconosciute come sostanze cancerogene. 
Infine, non si deve dimenticare che, attraverso i reflui, passano nell'ambiente anche i resti dei farmaci assunti dagli animali che influiscono sulla vita dei vegetali, del suolo e dei consumatori stessi.
Al riguardo la normativa recita:
"La ns. Regione ha adottato col r.r. 6/95 una disciplina specifica per l’utilizzo dei reflui zootecnici.
Viene ribadito il principio dell’utilizzazione agronomica, ossia l’e. z. deve essere usato su di una superficie potenzialmente suscettibile di coltivazione, e per scopi agricoli.
La concimazione attraverso l’apporto di refluo zootecnico al terreno costituisce normale pratica agricola, tuttavia essa soggiace al limite del carico massimo di azoto, posto a protezione delle falde acquifere sotterranee, pari a 340 kg. per ettaro, calcolato come media annuale dell’azienda agricola. E’ data inoltre facoltà di sfruttare fondi non appartenenti all’azienda, dietro scambio di fieno per letame."
Proprio per questo, significativa al riguardo è l'ordinanza che prevede il dimezzamento del carico massimo di azoto, 174 kg invece dei 340 Kg della normativa, per una estesa area della nostra provincia : dalla linea collinare Pastorello-Neviano Arduini fino alla città. Provvedimento reso noto da Confagricoltura su un'intera pagina della Gazzetta di Parma circa 15 giorni orsono, a testimonianza di un aggravamento dello stato delle falde acquifere, del loro inquinamento. 
Senza che l'istituzione accennasse minimamente a tali conseguenze.
Era proprio tale silenzio ed i numeri ad essere estremamente significativi.
Inquinamento, peraltro, ulteriormente comprovato dalle più recenti bollette Iren per la città, in cui la spesa per la depurazione è ormai arrivata a circa la metà di quella per l'acqua medesima.

Serioli Giuliano