Nell'ultimo
consiglio comunale di Felino, il 21 dicembre scorso, la giunta
comunale si è espressa sull'osservatorio ambientale.
L'ha
fatto tramite il vicesindaco Elisa Leoni, dando assenso formale alla
richiesta dei cittadini arrivata all'amministrazione.
L'Osservatorio
Ambientale è stato richiesto con una una petizione sottoscritta da
244 adesioni, in relazione alla presenza sul territorio di un
impianto a biomasse.
Malfunzionante
fin dall'inizio, la popolazione è fortemente preoccupata per gli
odori e le probabili
emissioni
nocive che ne fuoriescono.
Già
dall'8 aprile 2014 il Consiglio Comunale si era espresso per tale
osservatorio, ma la giunta non aveva dato alcun seguito. Ora ripete
la sua adesione senza volerne discutere i contenuti con chi l'ha
presentata e con la stessa opposizione in Consiglio che l'ha
sostenuta.
Non
se ne preoccupa minimamente.
Non
si interroga su quale rappresentanza di cittadini debba partecipare
come posseditrice di interessi.
Oltre
agli organi competenti, Asl e Arpa, c'è il Comitato del Poggio da
anni attivo sul problema.
Ma
il comitato non viene considerato.
Ancor
meno sarà invitata Rete Ambiente Parma che la Lori, autrice
effettiva della variante edilizia, ha bollato come propagatrice di
paure ingiustificate.
Nemmeno
si chiede con quali modalità di funzionamento e tempi di
realizzazione si possa giungere al monitoraggio delle emissioni e
valutare il da farsi.
La
giunta stessa, d'altra parte, ha appena approvato una variante
urbanistica in cui si prevede la possibilità che vengano costruiti
nuovi impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile presso
stabilimenti
produttivi del settore agroalimentare con particolare riferimento ad
impianti alimentati genericamente da grassi di origine animale.
"Art
11.19 Impianti tecnici (U.19): alla norma vigente si aggiunge che gli
impianti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti e per la
valorizzazione dei residui di lavorazione artigianale ed industriale
quando realizzati da soggetti privati dovranno utilizzare
esclusivamente materie prodotte dall'attività insediata per la quale
l'impianto viene realizzato..."
Dicendo
di limitarsi ad usare prodotti propri delle aziende, ne autorizza di
fatto la combustione.
E'
il via libera ad altri impianti a biomasse animali simili a quello
esistente.
La
giunta di Felino, unica in tutta la Food Valley, non si preoccupa
della sostenibilità ambientale della combustione di biomasse.
Ha
messo addirittura la combustione del grasso nel suo PAES, come fonte
rinnovabile di energia.
Il
solo Comune ad averlo fatto.
Perché
dovrebbe davvero impegnarsi a dar vita ad un osservatorio ambientale?
Perché
permettere ai cittadini di pesare le emissioni nocive degli impianti
che ha autorizzato e che ha ancora intenzione di autorizzare?
Non
ha neanche permesso che se ne discutesse in Consiglio.
L'osservatorio
ambientale? Sono più urgenti le elezioni amministrative!
Giuliano
Serioli
8 gennaio 2016
Rete
Ambiente
Parma
per
la
salvaguardia
del
territorio
parmense