Splende
il sole sulla Pianura Padana.
Un
vento provvido ha scacciato il manto grigio delle polveri sottili.
Un
fenomeno raro e momentaneo, presto PM10, polveri ultrasottili e
benzopirene torneranno ad accumularsi e a soffocarci.
Auto,
impianti industriali, allevamenti intensivi e centrali a biogas
saranno di nuovo padroni dell'aria che respiriamo, cui si aggiungerà
con l'inverno il riscaldamento domestico, i caminetti a legna, le
stufe a pellets.
La
meraviglia della nebbia in val Padana, una volta consueta,
trasformata in una cappa di smog giallo scura, un mix di veleni che
fa del nostro territorio il più pericoloso al mondo per la salute.
Il
problema è la contemporaneità con cui si sta verificando questo
accumulo con altre crisi: i cambiamenti climatici, la perdita di
suolo e di habitat, l’alterazione dei cicli dei nutrienti, la
sovrappopolazione, la mancanza di acqua dolce, le risorse rinnovabili
in rapido degrado.
La
nostra società considera gratuite le risorse naturali.
La
speculazione non investe nulla per il loro riuso e rinnovo, le
consuma e basta.
Assieme
all'aria, anche suolo ed acqua sono gravemente minacciati.
Nei
centri storici delle nostre città solo vetrine del lusso.
La
spesa ormai solo nei supermercati cresciuti come funghi a fianco dei
precedenti e di magazzini abbandonati per la crisi. Ma,
paradossalmente, il traffico auto anche nel centro è sempre più
intenso.
Sciami
di auto lungo i viali contendono la strada ad autobus sempre più
giganteschi ed inquinanti.
Forse
è il momento di ripensare il tutto.
Pedonalizzare
tutto il centro entro i viali, con le eccezioni ai mezzi che
riforniscono e agli autobus, piccoli ed elettrici.
I
parcheggi a pagamento in centro usarli gratuitamente per i residenti.
Attivare
seriamente i parcheggi scambiatori per chi arriva da fuori, fornendo
un servizio autobus rapido che porti ai viali.
I
viali percorsi in continuazione da un servizio autobus che permetta
di arrivare ovunque velocemenete, anche in centro.
Eliminare
gli autobus a gasolio, quelli troppo ingombranti e arrivare in pochi
anni a mezzi solo elettrici.
Il
consumo di suolo e la sua copertura avanzano a macchia d'olio oltre
le periferie.
Il
pericolo del ruscellamento rapido dell'acqua piovana dalla città
verso la bassa è sempre maggiore e provocherà allagamenti sempre
più frequenti in ragione delle bombe d'acqua previste. Le piccole
casse d'espansione sui canali collettori non basteranno ad impedirlo.
Campagne
sempre più siccitose e bisognose d'acqua per il cambiamento
climatico, ma anche per la mancata conservazione dell'acqua piovana.
Autorità
senza alcun progetto integrato per la difesa dalle alluvioni ed il
riuso dell'acqua da stoccare. Sanno solo progettare altro consumo di
suolo (casse d'espansione) e dighe in montagna che provocheranno
ulteriore carenza d'acqua nelle conoidi dell'alta pianura per il
blocco delle correnti di subalveo che alimentano quest'ultime.
Senza
considerare la perdita di suprficie boschiva per il laghi creati.
La
sicurezza della città dalle alluvioni dei torrenti in piena sta
nell'effetto spugna dei boschi, nella manutenzione dell'alveo, in un
contratto di difesa attiva coi contadini dell'alta pianura per la
manutenzione degli argini e lo sfioramento delle piene nelle cave in
disuso e in invasi
in
cui conservare l'acqua per l'irrigazione estiva.
Giuliano
Serioli
Rete
Ambiente
Parma
salvaguardia
e sostenibilità del
territorio
locale