"Non ho paura della cattiveria dei malvagi, ma del silenzio degli onesti". (Martin Luther King JR)

venerdì 5 febbraio 2016

Tibre, presa in giro milionaria

La chiamano Tirreno-Brennero, dovrebbe collegare La Spezia con le Alpi, ma è solo una presa in giro.
Collegherà Fontevivo a Trecasali e finirà lì, in mezzo ai campi di bietole che Eridania non vuole più.
Non verrà mai costruita per intero. E' nello SbloccaItalia, ma è solo un proforma, non ci sono fondi.


Il tratto la cui costruzione vogliono far partire serve solo alla ditta Pizzarotti, per incamerare soldi.
I nostri. Quelli versati ai caselli della Parma-mare, il 7,5% degli scontrini di pagamento dal 2011 ad oggi.
Perché farla allora?
Appunto perché è in autofinanziamento da Autocisa.
Ha già preso i soldi e continuerà a prenderli dalle nostre tasche.
Semplice come passare sotto il varco del Telepass.
La Tibre è un vecchio progetto degli anni '70, rimasto nel cassetto finché il rinnovo della concessione ad Autocisa in cambio di investimenti da parte della stessa non lo ha fatto riemergere dall'album degli orrori.
E' tornato il progetto, l'opera rimane inutile.
Autocisa ha avuto la proroga della concessione, ha raccolto i soldi dagli ignari automobilisti e una ditta di costruzioni ha già avuto l'appalto. Pura speculazione, grasso che cola solo per alcuni, un affare obbligato e giusto per l'Unione Industriali.
D'altra parte, a suo tempo, la Provincia di Bernazzoli e i Comuni attraversati dall'opera avevano dato il loro benestare, in cambio di compensazioni ridicole ed invasive.
Si era opposto solo il comitato di Trecasali, CTT, nato contro la centrale a cippato da 130.000 tonnellate di Eridania, che poi non si è fatta.
Il comitato di Trecasali era riuscito a portare tutti i sindaci della bassa dalla sua parte contro il progetto della mega centrale, così che Regione e Provincia erano rimaste col cerino in mano dell'autorizzazione già concessa, non sapendo più che fare.
La quadra l'avevano trovata chiedendo ad Eridania di ritirare la richiesta della centrale a cippato.
In quel modo, con l'unità e dal basso, comitato e cittadini avevano vinto.
Ora si tratta di fare la stessa cosa.
Chiedere a tutti i sindaci coinvolti che non si sono ancora pronunciati, di farlo, di rinunciare a qualsiasi compensazione proposta.
E' un'azione che solo un presidio permanente a Trecasali può fare, coinvolgendo i cittadini in manifestazioni ed assemblee a cui chiamare le autorità locali e cittadine per un confronto pubblico.
Quel confronto di contenuti e posizioni che "Gazzetta di Parma" impedisce dobbiamo costruirlo noi, con i social network e con la presenza sul territorio.

Giuliano Serioli
5 febbraio 2016

Rete Ambiente Parma

per la salvaguardia del territorio parmense