La rete idrica "fa acqua" e provoca smottamenti
Un
appello alla Regione contro Iren e le stesse autorità comunali da
parte di residenti e proprietari di seconde case.
La
frazione di Prato di Monchio è sul piede di guerra per un movimento
franoso che provoca colamenti di terra, fessurazioni nelle abitazioni
e avvallamenti nella strada.
La
frana sembra essere causata delle abbondanti perdite dell’acquedotto
locale.
Il
sindaco, interpellato più volte, addossa le responsabilità a Iren,
che lo ha in gestione.
Me
nessuno si fa carico delle proprie resposabilità, nessuno si occupa
del problema.
E
i cittadini si sentono abbandonati.
L'acqua
sversata dall'acquedotto, che risulta essere ormai un colabrodo, le
piogge frequenti dell’ultimo periodo, una miscela micidiale che sta
facendo smottare il terreno verso valle, spingendolo contro le case e
i muretti a secco, provocando perfino la deformazione dello stesso
tracciato stradale.
A
favorire il processo la roccia sottostante l’area, che fa da piano
di scorrimento.
Si
tratta di argilliti rosse della formazione argilloso-calcarea,
dominante in zona.
L'argilla,
impermeabile, impedisce all'acqua di penetrare in profondità e il
suo dilavamento crea smottamenti quando non addirittura veri e propri
colamenti di terra, che diventata fradicia assume un peso
sproporzionato, una massa enorme che scivola a valle.
Quest'anno
il movimento è più consistente e le fessuarzioni nei muri delle
case più marcati.
Due
case sono già state "legate" con moduli di ferro: senza
interventi si sarebbero aperte e i muri sarebbero crollati.
A
questo punto è urgente intervenire. Riparare l'acquedotto e
riattivare ii canali di scolo, per favorire il drenaggio dei suoli.
Tutto
l'assetto dei terreni a valle del passo del Ticchiano dovrebbe essere
monitorato, come le frane di Ceda e di La Valle suggeriscono.
Tutta
la conca che scende dal Passo è costituita da tale formazione
argillitica ed evidentemente la direzione degli strati coincide col
verso delle pendenze sul terreno.
La
dismissione di ogni forma di agricoltura in zona ha significato
l'abbandono di ogni opera di scolo delle acque, che in passato
limitava il fenomeno e che ora sta letteralmente innescando un enorme
movimento franoso verso valle.
Con
la complicità del silenzio delle autorità locali.
Giuliano
Serioli
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e sostenibilità del
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