Un piano industriale per la montagna su
cui convogliare i finanziamenti europei e regionali per sostenere la
ripresa edilizia e il risparmio energetico nei borghi
I candidati sindaci presenti mercoledì
al circolo Baccoverde hanno convenuto che le attuali centrali a
cippato sono un investimento sbagliato, per non dire di Citterio,
dove la combustione di biomassa (grasso animale), oltre che dannosa
per la salute, è di fatto solo speculazione.
“Se questi impianti che bruciano
legna e bollono ossa, ha affermato Margherita Folzani, non avessero
incentivi pubblici, se l'energia prodotta e venduta ad Enel venisse
pagata tanto quanto costa al consumatore, nessuno li farebbe perché
non c'è guadagno”.
Cervellotico, oltre che sbagliato,
produrre calore dal cippato senza ristrutturare case e borghi per
trattenerlo, risparmiando il più possibile l'energia.
Perché il vero risparmio energetico è
la riduzione dei consumi.
Sul fronte degli investimenti, per
eliminare ulteriore consumo di suolo è poi necessario e urgente che
le amministrazioni mettano a disposizione gli immobili dismessi,
facendoli ristrutturare per una diversa e diffusa ricezione
turistica.
Non certo per spendere un milione di
euro per 7 posti letto, come avvenuto con la cascina delle Ciliege a
Casarola e con la cascina Cavalli a Riana.
Ristrutturare e riutilizzare, poi,
stagionature dismesse, per una ripresa della produzione artigianale
di eccellenze alimentari, tramite l'introduzione e l'uso di macelli
intercomunali facenti capo alle
costituende Unioni dei Comuni.
La prevenzione dei disastri e delle
frane è tutt'uno con la corretta valorizzazione dei boschi ed il
loro mantenimento. Il taglio del bosco, la legna da lavoro e
l'autoconsumo sono altra cosa dal taglio
generalizzato che lascia nudi i
versanti montani e porta in pianura la risorsa bosco unitamente alla
gran parte dei proventi.
Il taglio speculativo non crea economia
in montagna.
I soldi dei tagli vanno a chi commercia
la legna in pianura e ai produttori di macchinari e trattori, mentre
dovrebbero restare in montagna e finire nelle tasche dei boscaioli
locali che fanno il loro lavoro.
La filiera della legna porta via una
risorsa, lasciando poco o niente in montagna.
Senza un'economia nelle alte terre, non
solo non è possibile fare prevenzione, ma sarà anche sempre più
difficile garantire i servizi minimi essenziali nei borghi, quali
scuole e strutture protette per anziani.
Senza un progetto di turismo diffuso e
di lavorazione artigianale di prodotti alimentari di eccellenza, la
montagna è condannata a non avere un'economia.
E le sue risorse naturali continueranno
ad essere svendute alla speculazione.
Parma, 16 maggio 2014
Giuliano Serioli, Rete Ambiente Parma
Corrado Mansanti, candidato sindaco a
Monchio con la lista "Unità, impegno, democrazia"
Giorgio Zani, candidati sindaco a
Langhirano con la lista "Fare Langhirano"
Angelo Lusuardi, candidato sindaco a
Felino con la lista "Felino cambia"
Margherita Folzani, produttore di
prosciutto e candidata a Felino con la lista "Felino cambia"