All'interno
del campus dell'Università di Parma è stato inaugurato nel dicembre
scorso un gassificatore di 200 Kw di potenza termica ( in grado di
produrre
circa 1.500 Mw annui di calore) e di 20 Kw di potenza elettrica ( in
grado di produrre circa 150 Mw annui di elettricità)
Viene
affermato che bruciare legna al posto di metano riduce le emissioni
di CO2 nell'aria e quindi si tratta di un impianto sostenibile dal
punto
di
vista energetico.
Ma
bruciare legna immette in aria polveri, ossidi di azoto (NOx) e
monossido di carbonio (CO) ben più di quanto risultava dalla
combustione
del metamo.
Non
a caso, a compensazione di queste maggiori emissioni, l'università
ha stabilito che le auto a gasolio fino E3 e quelle a benzina
E1
non
possono entrare. Ridicolo! C'è anche la tangenziale per tutta la
lunghezza del campus.
Ma
vediamo l'impianto.
Considerazioni
specifiche sulle caratteristiche dell'impianto UNIPR
1-Nel
reattore viene immesso cippato vergine che verrà essiccato solo
ricevendo
calore dalla zona di combustione, quindi si presume che abbia
elevata
umidità e quindi il vapore acqueo che ne deriverà aumenterà
notevolmente
il calore di processo della pirolisi. Non si capisce come
possano
parlare di cippato in arrivo con umidità al 10%. E' una bufala
totale,
il più secco ha umidità del 30%. Di più, questa maggior quantità
d'acqua,
se realizza una migliore combustione determina un volume
maggiore
di fumi con una minore efficacia dei cicloni, cioè più polveri
di
quelle previste.
2-
Il cogeneratore, avendo potenza di 200 Kw termici e quindi inferiore
ai
250,
non è tenuto ad alcun rispetto delle pur minime normative
riguardo
le emissioni.
Perchè?
Pensano
che la diluizione degli inquinanti in atmosfera ne
diminuisca
la concentrazione al di sotto delle soglie di attenzione,
come
se l'esposizione agli inquinanti fosse risibile.
Quale
sarà allora
l'effettiva
efficacia del sistema di filtraggio?
Risibile!
3-
Il ciclone serve solo a raccogliere le ceneri volanti, quelle che
non
cadono sotto griglia. Tutte le altre polveri passano comunque e sono
sostanze
gassose ed
aerosol
ben più difficili da filtrare e ben più pericolose per
l'ambiente
e la salute.
4-
Lo scrubber dovrebbe eliminare i catrami. Sono torri di lavaggio
ad
H2O a pressione che dovrebbero eliminare anche le polveri di carbone.
Il
saturatore dovrebbe eliminare l'acqua in eccesso dello
scrubber e
far
si che l'aria di flusso saturata, piena di COV(composti organici
volatili),
arrivi allo scarico del motore del cogeneratore per essere a
sua
volta poi filtrata nel DeNOx. Come è possibile che tutte quelle
particelle
di carbone e di catrame vengano eliminate per decantazione a
gravità?
Fatale che il Syngas che esce dallo scrubber ne contenga
ancora
e crei malfunzionamento del motore a 8. Gli scrubber dovrebbero
rompere
l'aerosol, la massa gassosa in goccioline con acqua in
pressione.
Ma l'acqua spesso non basta a creare tale coalescenza tra le
goccioline.
Parte dei catrami restano in sospensione.
5-
Si dice che la pulitura totale del syngas avviene col filtro
elettrostatico,
capace di attrarre con le cariche negative degli
elettroni
ogni possibile gocciolina di catrame o polvere presente in
esso
e di far colare il catrame verso il basso del sistema di filtri. Il
suo
funzionamento è basato sulla presenza di un campo elettrico che
provoca
la migrazione di particelle in direzione perpendicolare al
flusso
della corrente gassosa, cioè funziona come un condensatore che
però,
in presenza di acqua, può provocare scariche elettriche in grado
di
distruggere il filtro. L'impressione,poi, è che le varie batterie di
filtri
elettrostatici siano sottoposte ad un logorio e ad un intasamento
tali
da dover essere pulite molto spesso e forse cambiate del tutto.
Quante
volte li cambieranno?
6-
Se il motore comincia a malfunzionare, a raggiungere temperature
superiori,
immediatamente il DeNOx non riesce ad eliminare la maggior
quantità
di ossidi di azoto che si producono. Se il motore perde
temperatura
si produce molto più CO che il catalizzatore ossidante non
riesce
ad eliminare, figurarsi i COV, gli idrocarburi incombusti, che
arrivano
dal saturatore dello scrubber.
Un
tecnico del settore afferma:
"Sfortunatamente,
a tutt’oggi la completa rimozione del tar( catrame)
dal
syngas da biomassa non e' possibile, se ne riesce solo a ridurre la
quantità
ma insufficiente a garantire il buon funzionamento di un motore
a
combustione interna. Perché un gas possa essere utilizzato
come
combustibile
in una turbina o in un motore a combustione interna, esso
deve
rispondere a ben determinati requisiti soprattutto per quanto
riguarda
tar e particolato, responsabili rispettivamente di
incrostazioni
e di fenomeni di erosione, quindi di blocco delle valvole,
di
residui carbonizzati nei cilindri per via della combustione delle
incrostazioni,
corrosione dei metalli a contatto con il particolato ecc.
Queste
dovrebbero essere le caratteristiche di un discreto syngas
utilizzabile
sui motori (ma non tutti):
Particolato
mg/Nm3 <35
Dimensione
particelle µm <7
Tar
mg/Nm3 <60
Metalli
alcalini mg/Nm3
Siamo
arrivati a circa 80 impianti di gassificazione fermi per tutti i
problemi
suddetti.
Pertanto
è indispensabile capire affinchè altri impianti non si
aggiugano
agli 80 e affinchè altri utenti non buttino i loro soldi al
vento.
"