Sono passati 4 mesi da quando Arpa,
Ausl e Provincia hanno dichiarato pubblicamente, durante l'ultima
seduta dell'Osservatorio pubblico, che grandi passi in avanti erano
stati fatti nel monitoraggio e controllo dell'attività di
co-incenerimento di rifiuti pericolosi che Laterlite esegue a poche
decine di metri dall'abitato di Rubbiano.
Il direttore di Arpa, De Munari, aveva
prefigurato rigorosi controlli delle condizioni di inquinamento
dell'aria in tutta l'area (Rubbiano, Ramiola, Fornovo, Varano).
Inoltre Arpa si era anche impegnata ad
approfondire il problema della mutagenicità delle emissioni del
co-inceneritore.
Le ultime analisi eseguite hanno
infatti confermato che l'acqua di condensa al camino è mutagena,
cioè in grado di indurre modifiche al DNA vivente. Non proprio
bazzecole.
Come da relazione conclusiva e da
invito della Provincia, ci saremmo aspettati un approfondimento di
questo problema, nuove analisi, nuove ricerche. Purtroppo rimaniamo
in attesa.
Il responsabile di Ausl, Impallomeni, nella stessa
occasione aveva presentato una bozza di indagine epidemiologica,
giudicata un grande passo avanti nello studio delle condizioni
sanitarie,
da cui comunque, emerge un tasso di
mortalità dovuto a patologie tumorali per nulla trascurabile e
quindi bisognoso di studio e ulteriore approfondimento considerata la
delicatezza dell’argomento!
Vogliamo sapere quali sono le
condizioni di salute dell'ambiente e delle persone che vivono su
questo territorio.
Vogliamo sapere se a Rubbiano e
dintorni si muore e ci si ammala di più o di meno che altrove.
Il prologo sulla questione ambientale e
sanitaria offerto da Arpa e Ausl è incoraggiante, ma non
sufficiente, la ricerca e l’approfondimento devono proseguire.
Non ci basta il lavoro fin qui svolto.
Vogliamo vedere i dati di mortalità
per classi di età, le statistiche delle patologie cardio-vascolari e
respiratorie, le malattie dei bambini, le malformazioni.
Questi sono gli effetti che la
letteratura certifica come primi segnali da cogliere in aree con
problemi di inquinamento ambientale.
Vorremmo sapere se l'Ausl intende
procedere nell’interpretazione dei dati e nell’approfondimento
della situazione sanitaria.
Di questi giorni il sequestro della
Tirreno Power di Vado Ligure, impianto che le indagini hanno
confermato aver causato tra il 2000 e il 2007 la morte di oltre 400
persone.
Di poche settimane fa la richiesta di
condanna per i funzionari di Enel che gestivano la centrale di Porto
Tolle.
Questi impianti certificano il
fallimento di un sistema di controlli e autorizzazioni, superficiali,
tardivi ed inefficienti ed è per questo che a gran voce chiediamo di
proseguire negli approfondimenti dello studio epidemiologico e
sanitario, affinché nulla sia trascurato, affinché si verifichi in
modo serio le condizioni di un territorio dove la presenza
industriale è molto ingombrante e conta numerose fonti emissive.
Chiediamo agli enti di fare un passo in
avanti, di convocare l'Osservatorio, di aggiornarci sui progressi
fatti nel monitoraggio dell'inquinamento.
La politica batta un colpo, i sindaci
Bonazzi, Grenti, Bianchi e Bassi si facciano interpreti delle
richieste della popolazione: certezza sulla salute e salubrità del
territorio.
Sono priorità assolute che non possono
essere relegate in secondo piano, subalterne alla disponibilità di
tempo e risorse.
La politica stabilisca una scala di
priorità, se sia più importante tagliare nastri o valutare le
condizioni ambientali e sanitarie di un territorio.
Crediamo che la difesa dell'ambiente
debba essere il primo punto di riferimento per tutti gli
amministratori, aldilà dei partiti e delle appartenenze.
Ma abbiamo l'impressione che non per
tutti sia così.
Comitato Rubbiano per la Vita
24 marzo 2014