A 20 anni dall’entrata in vigore della legge 27 marzo 1992, n. 257, che ha vietato in Italia “l'estrazione, l'importazione, l'esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto, di prodotti di amianto o di prodotti contenenti amianto”, è rimasta ancora indefinita la problematica delle cosiddette pietre verdi.
Si tratta di rocce costituite in toto o in gran parte da serpentiniti, minerali in cui la presenza di amianto è certa, anche se variabile per quantità e per grado di fratturazione.
A tutt’oggi in Italia sono molte le cave di pietre verdi ancora attive, dalle quali il rischio di rilascio di fibre cancerogene è possibile e non valutato accuratamente. La recente sentenza del Consiglio di stato 3195/2012 aiuta ad affrontare questi temi con maggiori elementi di certezza giuridica e scientifica nell’ottica di tutelare la salute pubblica.