"Non ho paura della cattiveria dei malvagi, ma del silenzio degli onesti". (Martin Luther King JR)

martedì 7 agosto 2012

Impianto di biogas a San Martino in Rio

Sono partiti timidamente e continueranno ancora per tutto il 2012 i lavori per la costruzione dell’impianto biogas in via Casoni a Gazzata, frazione di San Martino in Rio. La struttura permetterà di produrre energia elettrica fino a 999 kWe dalla fermentazione indistinta di biomasse (liquami, prodotti agricoli, mais o triticale).
Entro la fine del 2012, salvo imprevisti, l’impianto verrà costruito, almeno per quel 70% che serve per l’allacciamento con l’energia elettrica e le funzionalità vitali, a partire dal digestore. Poi, per la fine effettiva dei lavori, quella che permetterà la produzione d’energia elettrica a pieno regime, si dovrà attendere almeno fino a giugno 2013.
Solo allora l'impianto a biogas entrerà a pieno regime producendo quei 999 kWe d’energia. Un limite, questo, che sembra quasi costruito a tavolino, ma che ha permesso il via libera dei lavori senza impicci. 
Bastava superare, infatti, la soglia del Megawatt perché il Comune ottenesse la richiesta di valutazioni più approfondite, specie ad impatto ambientale e un possibile veto di costruzione della Regione. Ma grazie alla scelta ragionata dei Kwe prodotti, la correggese Sammartein Biogas saarl (la ditta esecutrice) da pochi giorni ha potuto iniziare i primi lavori. Un impianto contro cui erano state mosse accuse, con l’unico fine di fermare la sua costruzione. Se da una parte i cittadini avevano sollevato dubbi sulla salute e la pericolosità dell’impianto, dall’altra il Movimento 5 Stelle aveva sollecitato la giunta di Vasco Errani con un’interrogazione, chiedendo il blocco dell’apparecchiatura: 
per legge, la sua costruzione sarebbe impossibile in un territorio di produzione di Parmigiano Reggiano. Una situazione che ha coinvolto addirittura l'amministrazione di San Martino in Rio (rea di aver autorizzato, il 28 luglio 2011, la costruzione) che, preoccupata dalla situazione, ha inviato a sua volta un’interrogazione ad Errani sulla 
nocività del biogas. Interrogazioni e perplessità sono servite a poco. 
L'impianto, infatti, tra pochi mesi entrerà in funzione e, secondo i costruttori, ci saranno solo vantaggi: ricavi per i contadini, nuova veste per l'agricoltura e nuovi posti di lavoro.