"Non ho paura della cattiveria dei malvagi, ma del silenzio degli onesti". (Martin Luther King JR)

venerdì 10 agosto 2012

Neviano, dalle parole ai fatti.

L'assemblea di Neviano del 30 luglio avrebbe dovuto fugare ogni dubbio dei cittadini sulla sostenibilità dei progetti e delle iniziative delle amministrazioni sulla centrale a cippato e sui tagli dei boschi. Almeno di tale tenore erano le affermazioni del sindaco Garbasi e del capo del Pd Dall'Olio che accusavano sulla "Gazzetta" noi di Reteambiente di fare del terrorismo ambientale.
Ecco, però, una prima crepa alla sicumera della loro narrazione.
Una signora di Neviano, preoccupatissima, ci scrive per avere voce e sostegno contro lo scempio perpetuato  all'amministrazione direttamente sopra casa sua.
Queste le sue parole.

"Sono residente a Neviano A. e sto vivendo con angoscia la devastazione in atto sul territorio. Non ho mai visto una tale rapidità negli interventi del passato: qui procedono a tamburo battente.Abito in una casa sotto il cimitero, dove il terreno è in forte pendenza; per evitare il rischio di smottamenti più di quarant'anni fa la Forestale aveva aggiunto alle querce originarie dei pini neri, poco adatti al clima e quindi bisognosi di manutenzione, che peraltro da vent'anni il Comune si è ben guardato di fare.Ora, nel giro di pochi giorni hanno raso al suolo tutto il bosco e non mi risulta nessuna perizia geologica. E' altamente probabile che, con l'arrivo delle piogge autunnali, particolarmente violente in queste ultimi anni a causa del riscaldamento globale, riprendano i movimenti franosi che caratterizzano la zona. Il cimitero che mi sovrasta arriverà qui, a casa mia.Vi scrivo per chiedere aiuto affinchè si tenti di arrestare lo scempio in atto e si proceda al rimboschimento dei terreni messi a nudo. Ho seguito con interesse gli interventi di Giuliano Serioli sulla caldaia a cippato: quello che sta accadendo è tutto collegato.In giro c'è rassegnazione.Aspetto una vostra risposta.Grazie e distinti salutiRaffaella Sassi"
Le parole della signora non fanno che confermarlo.
E' in atto un taglio forsennato dei boschi prodotto da una domanda speculativa del mercato della legna da ardere. Tali tagli hanno ormai superato la stessa domanda e il prezzo della legna accatastata è crollato dagli 8 euro al quintale di tre anni fa agli attuali 5,5 euro.
Tutti sono convinti che tale scempio non si fermerà.
Anzi, il crollo stesso del prezzo spingerà molti a tagliare di più per intascare almeno
gli stessi soldi dell'anno prima.
Non ci stiamo riferendo ai boscaioli, che fanno correttamente il loro lavoro di sempre,  ma a tutti coloro che assoldano extracomunitari in nero per farli lavorare al posto loro e per il proprio profitto.
Ebbene, proprio la sera dell'assemblea abbiamo sentito amministratori e tecnici affermare che oggi c'è il doppio di legna rispetto a quarant'anni fa e che non sarebbe un male se la si tagliasse, recuperando i prati di una volta e
la biodiversità che questi rappresentavano.
Il recupero dei prati è incentivato con finanziamenti dalla Regione, anche se non serve a niente perchè vacche al pascolo non ce n'è più. 
Forse, però, serve a creare un do ut des in occasione delle elezioni.
Certi amministratori non si rendono conto che non si può tornare indietro, ma che soprattutto non si deve farlo per non riinnescare il degrado idrogeologico imperante in quei tempi.
Non si può creare lavoro saccheggiando le risorse naturali, mettendo a rischio frane i versanti e in forse la sicurezza della gente e delle loro case.

Noi diciamo che il lavoro lo si può creare avviando il risparmio energetico. Concentrando tutti i finanziamenti su di esso in modo da farlo diventare il volano della ristrutturazione dei borghi, a sua volta strumento efficace di una ricezione turistica accogliente e diffusa.

Serioli Giuliano